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Un grido di allarme sulla sanità in Carnia.

Pubblicato il 18/06/2025

Se fosse ancora in vita il dott.Alfio Englaro che ha voluto e attivato questo sito avrebbe fatto “fuoco e fiamme” per rilanciare questo appello del dott.Agostinis. Conoscendo la umanità del dottore, come medico e la sensibilità come uomo di Carnia, avvertiamo la drammaticità di questo appello che diventa un grido d’allarme da carnico e da medico su ciò che, purtroppo, sta accadendo alla Carnia sotto il profilo della salvaguardia della salute dei suoi abitanti.

Il reparto di medicina dell’ospedale di Tolmezzo non ha infermieri per mantener aperti gli attuali 60 posti letto, indispensabili alla domanda di salute dell’Alto Friuli. 

Dal 18 giugno disporremo di un numero di infermieri appena insufficiente per coprire l’assistenza di 46 pazienti.

La riduzione dei posti letto avrà delle conseguenze immaginabili sul Pronto Soccorso e wsui pazienti che necessitano di un ricovero in ambito internistico.

La permanenza ad oltranza di pazienti in Pronto Soccorso e in OBI (osservanza breve intensiva) ritarderà i processi diagnostici e terapeutici ed aumenterà il rischio clinico. I disagi per i pazienti che attenderanno sulle barelle perchè i posti in OBI sono esauriti saranno elevati così come inaccettabile la logica di dimettere anticipatamente dalla medicina per accogliere dal Pronto Soccorso in stato di sovraffollamento.

Molti infermieri e medici hanno lasciato il Servizio Sanitario Nazionale dopo il COVID-19 che ci ha messi a dura prova. Alcuni infermieri, comprensibilmente, si sono ricongiunti alle loro famigli e sono tornati al Sud. Rispetto al passato abbiamo perso attrattività nei confronti dei professionisti che venivano dall’Europa dell’Est e che ora, rispetto all’Italia, preferiscono altre mete in cui la gratificazione economica è maggiore

Alcuni neolaureati della regione hanno deciso di lavorare da subito nel settore privato o di migrare in altri paesi europei, senza neppure sperimentare un primo impiego nel servizio pubblico e nella terra che ha dato loro istruzione.

Eppure i malati non mancano, i bisogni di salute per una popolazione che è sempre più anziana aumentano, il territorio spesso non dà risposte ad anziani policomorbidi con un problema acuto sopraggiunto. Non rimane altra scelta che attraversare la porta del Pronto Soccorso, di fatto l’unica posta aperta 24 ore al giorno 7 giorni su 7, attraversata impropriamente anche da chi ha un bisogno sociale che non trova risposta sul territorio.

Questi ultimi casi, PAZIENTI E NON MATERIA, vengono accolti  in medicina, in attesa che la macchina socioassistenziale trovi una soluzione.

Per questa situazione di emergenza rappresentata dalla carenza di infermieri sono a chiedere la vostra disponibilità per coprire turni in medicina interna, consentirci di tenere aperti dei letti, evitare tutta una serie di ripercussioni e complicazioni che in ultimo andranno a ricade sui pazienti e sulle loro famiglie.

Peraltro, questa crisi di personale si sta verificando nel periodo estivo, momento critico per elevato numero di accessi al Pronto Soccorso e in medicina anche di turisti e vacanzieri, emigranti, nonchè di pazienti anziani con malattie croniche che fuggono dalle città per cercare ristoro in montagna.

La medicina interna che dirigo è un buon reparto, vi lavorano degli ottimi professionisti, spesso dà risposte anche da altri reparti del presidio come cardiologia, oncologia, nefrologia medicina d’urgenza e terapia intensiva, dipartimento chirurgico, oppure ad altri ospedali. La riduzione dei posti letto molto al di sotto della soglia di sicurezza avrà inevitabilmente ricadute negative sull’intero ospedale, sui distretti e sulle relazioni umane tra i professionisti.

E’ frustrante e genera rabbia anche tra gli operatori non riuscire ad assicurare un posto letto ad un paziente. Se viene meno questo principio viene meno la funzione stessa dell’ospedale.

E’ una richiesta di aiuto diretta agli infermieri del presidio ospedaliero di Tolmezzo e di altri presidi di ASUFC e agli infermieri con partita IVA in difesa di un diritto fondamentale che è il diritto alla salute.

F.to Dr. Paolo Agostinis Direttore SOC Medicina interna  Ospedale di Tolmezzo

 

Autore del post

  • Igino Piutti
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