Carnia domani: partendo dalla scuola!
“Per la scuola carnica servono progetti non deroghe”, così mercoledì 3 gennaio titolava il Messaggero Veneto un interessante intervento del prof. Stefano Stefanel. Il professore precisa di non essere carnico ma di aver insegnato per diversi anni in Carnia. Scrive: “Non è la mia terra ma è una terra che amor moltissimo …credo che la Carnia abbia un grande avvenire ma questo può concretizzarsi solo partendo dai bambini e dalle bambine, dai ragazzi e della ragazze che stanno frequentando le sue scuole”.
Giustamente lamenta e denuncia che la politica locale privilegi le ragioni dei campanili, invece che quelle degli scolari, e che quindi ci sia una pioggia di deroghe per mantenere scuole anche dove andrebbero chiuse, con il paradosso di far aumentare i costi di quello che diventa un disservizio a danno dei residenti. “Le transizioni ecologiche e digitale” scrive ancora lui, “devono essere l’asse portante di un progetto di area vasta, dentro specificità che ci sono solo in Carnia” “Si deve pensare a un progetto scolastico per tutta la Carnia” aggiunge.
Sacrosante parole che rischiano di restare attuali per il gennaio dell’anno prossimo se non si prova “a mettere a terra un progetto”. Dando per scontato che non sia campanilismo quello che porta i Sindaci a mantenre in vita scuole che andrebbero chiuse, ma il desiderio che non si rompa il cordone delle radici tra i ragazzi e il loro paese, perché non immaginare un compromesso reso fattibile dalle possibilità offerte dal digitale?
Immaginiamo un sistema scolastico con accorpamenti per vallate al mattino, e un doposcuola assistito nei Comuni, al pomeriggio, adeguando il sistema dei trasporti e delle mense, con l’obbligo di fare dell’educazione civica l’educazione alla conoscenza del proprio paese e della Carnia.
Una conoscenza non fatta di inutile nostalgia, ma alla ricerca dell’identità di un popolo che già Quintiliano Ermacora definiva “callido et sagaci ingenio” dotato di una ingegnosità intelligente e perspicace.
Ogni altra proposta è bene accetta, nell’intento di aiutare i Sindaci a decisioni non facili, ma assolutamente urgenti e prioritarie.