Anno di pubblicazione: 2022
Eugenia Monego Ceiner si presenta da sè nell’Anteprima:
Questo, è un libro scritto poco con la tastiera e le mano ma molto, con la mente e con il cuore. Ho sempre amato conoscer la vita e le tradizione della terra di Carnia e la mia curiosità è andata via-via crescendo in concomitanza dei vari lockdown i quali, forzandoci ad una vita ritirata, ci hanno costretto a coltivare le nostre passioni trasformandole in passatempi necessari per non impazzire.
La Carnia possiede una storia da conservare e tante, ma tante cose da far conoscere alle nuove generazioni, che non basterebbe un’enciclopedia intera per farlo completamente. Io purtroppo non sono una letterata e in questo momento vorrei proprio esserlo, per poter dare voca e tutto ciò che conosco e che vorrei trasmettere ai posteri. Ai nostri tempi avevamo la fortuna di avere dei nonno che ci trasferivano le loro conoscenze e le loro esperienze e sono sicura che le notizie apprese in questo modo siano le più facili da ricordare e quindi da trasmettere.
C’è in questo picco0lo testo uno spaccato di vita carnica del secolo scorso e forse anche precedente, raccontato con parole semplici e sincere senza la pretesa di essere un capolavoro letterario, ma con la speranza d’essere capita e creduta. Tutti questi piccoli brani sono un compendio di vita vera descritti con poche righe per non stancare il lettore ma che, nella loro concretezza, racchiudono una vita passata ma ancora presente nelle nostre menti e nell’aria che respiriamo. Ogni angolo della Carnia possiede e mostra la voglia di lavoro di famiglia e di casa di una gente che ha nel sangue la grande passione di realizzare qualcosa di imperituro e inattaccabile, come le mura di sasso di ogni vecchia abitazione.
Come scrive Marco Craighero nella Presentazione: L’autrice riesce con semplicità di linguaggio e con genuinità e spontaneità a farci immergere nelle vicende della vita vissuta carnica. Ci fa entrare con trasporto all’interno di esse, tramettendoci il fascino e la curiosità di scoprire, o riscoprire, gli elementi fondanti della nostra storia, mo0lti dei quali con ancora evidenze significative al giorno d’oggi.
Un piccolo “bignami” degli usi e costumi della storia carnica che in parallelo con la piccola enciclopedia delle leggende carniche intitolata “Liendis di ir cun peraulis di vue” ci consente di immergerci veramente nel mare di come si viveva in Carnia fino alla seconda guerra mondiale.