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Storia di un Ufficiale degli Alpini – Domenico Puicher
14 Settembre 2024 @ 17:30 - 19:00
Sabato 14 settembre alle ore 17.30 nella sala dell’ex asilo di RAVEO, sarà presentato il libro
Domenico Puicher – storia di un ufficiale degli alpini.
Storia di un ufficiale degli alpini sottotitola Roberto Roseano il suo libro intitolato Domenico Puicher, nel quale ricostruisce le vicende dell’alpino Meni di Raveo.
Un libro di storia quindi scritto con la competenza che viene a Roseano dall’aver pubblicato diversi Diari di Guerra, con una preferenza per i Reparti d’assalto, che gli deriva anche dall’essere animatore della pagina Facebook Arditi del XXII Reparto d’Assalto. Un libro quindi con il rigore e il distacco con cui lo storico evita di proposito il coinvolgimento personale per fare parlare i documenti..
In questo caso però i documenti parlano da soli. Il documento principale è infatti un diario manoscritto intitolato “La mia via Crucis” recuperato e ritrascritto dal genero di Domenico, Renato Martin, e il libro è scritto sulle tracce di un epistolario vasto e particolareggiato, frutto dell’amore con cui il giovane tenente ha fatto un rapporto quasi quotidiano della sua vita da militare alla “morosa Mimì” , Maria Pecol, ella pure di Raveo.
E proprio perché i documenti su cui ricostruisce la storia sono autobiografici, i fatti storici raccontati si caricano di umanità e diventano il racconto della seconda guerra mondiale vista dalla parte di chi ha dovuta subirla come militare di leva.
Quando sta per partire per l’Albania il 14 aprile 1939, Domenico scrive: “Vado contento perché non c’è nessun pericolo” e da baldo alpino di 23 anni, che da quella campagna ritornerà con i gradi di sottotenente, chiude la lettera con un “O la…o rompi!”.
Ma, come riporta la storia, partendo dall’Albania, Mussolini vorrà dimostrare all’alleato Hitler che l’Italia ci sa fare, che è in grado di “spezzare le reni alla Grecia”. Invece come si racconta anche nel libro, (che opportunamente, alterna le pagine della storia generale al racconto sulla vita di Domenico), la guerra finirà con i disastri del Golico e del naufragio del Galilea. Così Puicher il 22 febbraio del ’41 dovrà scrivere a Mimi “Dopo due giorni di inferno ti scrivo due righe per dirti che grazie a Iddio sono ancora vivo e sano.”
Per sua fortuna non fu chiamato a partecipare alla tragica spedizione di Russia che finì nel massacro di Nikolajewcka e finì invece con la sua compagnia sul fronte francese, dove lo trovò l’8 settembre del 43.
Visse lì la paradossale situazione dei soldati italiani che, senza ordini, si trovarono a vedersela con i tedeschi: i compagni d’arme del giorno prima, diventati nella notte acerrimi nemici. In molte caserme ci fu il “rompete le righe” e ognuno dovette vedersela da sé, lasciando il ricordo di rocamboleschi rientri al paese, quando non si incappava nelle retate tedesche per finire nei campi di concentramento in Germania. Nel suo caso invece, come riporta lui stesso in una dettagliata relazione, dopo essersi opposta ai tedeschi che chiedevano la consegna delle armi, la sua compagnia dovette obbedire all’ordine superiore di consegnarle. Così anche lui finì prigioniero in Germania, fino alla fine della guerra.
E con la fine della guerra termina il racconto di Roseano che in appendice arricchisce il libro con una vasta e interessante documentazione fotografica fornita dalla famiglia.
Nella locandina di presentazione si sintetizza il racconto della vita di Domenico in tre parole: “Uomo, maestro, ufficiale degli Alpini”. La prima dà un senso alle altre due. Un libro da leggere dopo aver sentito la presentazione che ne farà l’autore a Raveo, il paese del protagonista.